Riflessioni del Presidente sulla guerra
Gentili Signore e gentili Signori,
la Fondazione Università Popolare di Torino vuole essere interprete, fra gli altri, delle gravi preoccupazioni che sono nate a seguito della guerra di invasione dell’Ucraina scatenata dal dittatore russo Putin.
Si susseguono interviste, interpretazioni, analisi, discussioni e proposte, tutti momenti che sembrano drammaticamente inutili di fronte alla violenza e, come in questi frangenti, ogni persona spera in un intervento salvifico che impedisca lutti, dolori e sangue, ma come sempre nella storia, di fronte alla stolidità del genere umano ed alla follia della guerra, il singolo si sente disperatamente solo.
Allora rivolge il pensiero ed i sentimenti verso chi è più vicino, figli, genitori, compagni di vita per capire come fare per difendere gli affetti e quel poco che si possiede: poco o tanto che comunque, con la perdita della libertà, non vale assolutamente nulla.
La storia ci insegna, ed è per questo che dobbiamo studiarla, che nessun dittatore è mai assunto a gloria perpetua e che tutti sono stati maledetti nei secoli per il dolore causato, il sangue versato e per aver ridotto in schiavitù i popoli che avevano creduto in loro.
È molto difficile comprendere perché grandi parti di popolo siano propense a credere ad un despota ed a rinunciare alla propria libertà; il ragionamento arduo e complesso ci porterebbe troppo lontano. Diciamo solamente che le ragioni più profonde risiedono nella immaturità delle moltitudini, nella scarsità di cultura, nella mancata educazione alla autodeterminazione ed al libero pensiero, entrambi primi nemici di qualsiasi dittatore.
Siamo orgogliosi di far parte di quella porzione di civiltà che ha scelto di migliorarsi, di pensare autonomamente, di soppesare il pro ed il contro e di privilegiare lo studio e la formazione per essere meno soggetta a fascinazioni ed a visioni irreali della realtà. Chi non conosce la storia, si dice, è costretto a riviverne gli errori; noi la possiamo conoscere lontano dal deprecabile intento di riscriverla fuori del tempo e dello spazio ove si è svolta, così come vorrebbero forze negative che intendono ripresentarla attraverso ottiche distorte, false e tendenziose e comunque tutte indirizzate a ridurre la libertà della società e del singolo.
Noi della Università Popolare da 123 anni abbiamo scelto la trasparenza del pensiero, la libertà di espressione e di formazione e combattiamo la nostra frazione di guerra salvaguardando questi valori.
Ciascuno nel proprio prezioso mondo fatto di sentimenti e di pensiero, di affetti e timori, di decisioni e di prove continue, è un esemplare unico e non ripetibile che contesta la violenza, la soperchieria e la falsità.
A tutti un sincero saluto.
Il Presidente
Eugenio Boccardo